Gaia, nostra figlia la Terra


Gaia, nostra figlia la Terra, Stampa autografata in A3, di Marta Cavicchioni

Dopo aver fatto incetta di affetto, dopo aver provato a lavorare come gli altri, nel secondo decennio degli anni duemila ho capito che:
Per me il lavoro è un diritto.
Ha delle regole che salvaguardano e tutelano chi lavora, ha un orario che ti consente di vivere, ha un piacere che è identità. Quando non è così, per me è impossibile lavorare. Quindi, dopo aver fatto diversi film e serie televisive nel reparto scenografia, ho salutato il magico e terribile mondo del cinema e ho iniziato una strada che era sempre rimasta parallela: questa, la mia.

“Ho scelto di mettere al mondo un’idea di donna, non necessariamente madre, ma sicuramente figlia, da proteggere e far crescere libera, forse meno ricca, ma piena di affetto. Una figlia non mia ma di tutte e tutti, la Terra. Gaia è la Terra abitata da noi, è l’umanità che vi vive; è la nostra specie su questo pianeta. La vita di Gaia però è a rischio, non perché non le abbiamo comprato i giochi o dei vestiti caldi o non le stiamo costruendo una casa per quando sarà grande, ma perché le stiamo togliendo lo spazio in cui diventare ed essere libera, proprio con i nostri atti amorevolmente ciechi. Il riscaldamento globale tra 7 anni arriverà al punto di non ritorno. La Terra sarà un mondo inospitale per noi e dove tutti i diritti sociali saranno messi in dubbio dalla scarsità di risorse. Possiamo evitarlo, in 7 anni, dobbiamo farci comunità e trasformare il nostro amore cieco in amore che vede e crea.”
Tecnica mista


2 risposte a "Gaia, nostra figlia la Terra"

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